Il Decreto Balduzzi è recentemente entrato in vigore anche per le società sportive dilettantistiche, a seguito di numerosi rinvii che hanno visto slittare l’obbligo più e più volte.

Come ricorda il Decreto stesso, la letteratura scientifica ha ampiamente dimostrato che in caso di arresto cardiaco improvviso un intervento di primo soccorso tempestivo e adeguato contribuisce in modo significativo a salvare fino al 30 % in più delle persone colpite. I contesti dove si pratica attività fisica e sportiva, agonistica e non agonistica, possono essere scenario di arresto cardiaco più frequentemente di altri luoghi. In questi contesti, la defibrillazione precoce è il modo più efficace per garantire una più alta sopravvivenza.

Proprio per garantire la tutela degli sportivi a partire dal 1 Luglio 2017 le società sportive dovranno avere un defibrillatore all’interno dell’impianto. Il Decreto Balduzzi obbliga infatti tutte le associazioni e società sportive, professionistiche e dilettantistiche, a dotarsi di un defibrillatore semi-automatico per far fronte a casi di arresto cardiaco.

Per non lasciare spazio a dubbi e malinterpretazioni, cercheremo di spiegare con precisione i vari punti del Decreto.

1. Presenza di un defibrillatore

L’impianto sportivo utilizzato dalle associazioni e società sportive deve essere dotato di un defibrillatore semiautomatico. Nei casi in cui ci sono più società in uno stesso impianto sportivo, le società possono associarsi per acquistare un defibrillatore insieme. Il defibrillatore andrà collocato in un luogo accessibile e deve essere facilmente riconoscibile.

2. Presenza di una persona formata all’uso del defibrillatore

Durante gare e competizioni dovrà essere sempre presente una persona formata all’utilizzo del defibrillatore tramite un corso BLSD.

3. Presenza, Manutenzione e Funzionamento del defibrillatore

Prima dell’inizio della gara, le società sportive devono accertarsi:

  • che il defibrillatore sia effettivamente presente all’interno dell’impianto
  • che sia stata fatta la regolare manutenzione del defibrillatore (controllare la presenza e la scadenza di elettrodi e batteria)
  • che il defibrillatore funzioni (accertarsi che il defibrillatore sia pronto all’utilizzo, senza nessun segnale di malfunzionamento).

4. Mancato rispetto della Legge

La legge è molto chiara a riguardo. La mancanza del defibrillatore  semiautomatico determina l’impossibilità di svolgere l’attività sportiva. Se una società sportiva è sprovvista di defibrillatore non può svolgere l’attività sportiva.

5. Attività esenti

Alcune attività sportive a ridotto impegno cardiocircolatorio non sono obbligate alla dotazione del defibrillatore. Tra queste ci sono le bocce, gli scacchi, il tiro con l’arco, il golf, il biliardo, il tiro a segno, ecc.. È stata pubblicata la lista completa delle attività esenti.

6. Attività sportive svolte al di fuori degli impianti sportivi

Nei momenti di gare   organizzate dalle società sportive dilettantistiche al di fuori degli impianti sportivi non è obbligatoria la presenza del defibrillatore, data l’impossibilità di garantirne la presenza durante il loro svolgimento.

Croce Rossa Italiana – Comitato di Susa è agenzia formativa AED accreditata presso la Regione Piemonte ed eroga corsi abilitativi per l’utilizzo del Defibrillatore; per qualsiasi informazione è possibile visitare l’apposita pagina del sito internet oppure scrivere a susa@cri.it