Una coda lunga dieci chilometri. Centinaia di automobilisti bloccati su auto e bus a meno cinque gradi sotto zero. Succede in Val di Susa, nei pressi del traforo del Frejus. Dal primo pomeriggio del due gennaio il forte afflusso di turisti ha creato un blocco sulle strade che attraversano le montagne olimpiche. Alle 17, dopo le prime tre ore di disagi, la prefettura di Torino ha deciso di inviare mezzi della Croce rossa in supporto dei passeggeri rimasti fermi per strada. Gli uomini del soccorso hanno anche montato una cucina da campo e stanno provvedendo, con staffette effettuate sulla corsia di emergenza, a fornire bevande calde, soprattutto tè, cibo e coperte e chi ne ha bisogno. Sempre la Croce rossa si sta occupando dell’assistenza sanitaria dei viaggiatori, per primi anziani e bambini. Intorno alle 23 una donna di mezza età è stata colta da un malore e portata all’Ospedale di Susa. Non è grave non era alla guida dell’auto, guidata dal marito. La lunga coda si è formata sia per l’enorme afflusso di turisti dovuto alla prima nevicata in questi giorni di festa, sia per il fatto che le autorità di polizia francesi hanno inasprito, dopo gli attentati di Parigi, i controlli alla frontiera soprattutto sul piazzale italiano. Sono operazioni che creano grandi rallentamenti. Croce Rossa e Polstrada hanno allestito un punto base di coordinamento sulla A32 e resteranno a disposizione fino a quando il blocco persisterà.

(testo by Corriere.it)

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